Decreto Agrivoltaico

Decreto Agrivoltaico 2024

Decreto Agrivoltaico

Decreto Agrivoltaico

Il 22 dicembre, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto, ha firmato il decreto che prevede e sostiene la diffusione degli impianti fotovoltaici avanzati.


L’obiettivo è quello di installare 1,04 gigawatt di impianti agrivoltaici avanzati entro il 2026, attraverso due misure principali:


  • la concessione, a valere sui fondi del Pnrr, di un contributo in conto capitale di oltre un miliardo di euro, nella misura massima del 40 dei costi ammissibili, calcolabile su una spesa minima di 1700€/kW per profetti sotto i 300 kW e di 1500 €/kW per i progetti sopra i 300 kW.
  • una tariffa incentivante, con importo annuo stimato di 21 milioni di euro a valere sugli oneri di sistema, sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
    Per gli impianti sotto i 200kW è previsto il ritiro dell’energia da parte del Gse e una tariffa omnicomprensiva (ma con possibilità di optare per la tariffa a due vie). Sopra i 200 kW, l’energia resta nella disponibilità del produttore ed è prevista una tariffa a due vie, ovvero la differenza tra la tariffa spettante ed il prezzo di mercato viene colmata dal Gse, se negativa, o dal produttore, se positiva.
    Le tariffe vengono erogate per 20 anni e sono fissate a 93€/MWh per impianti sotto ai 300 kW e a 85€/MWh per progetti sopra i 300 kW.

La produzione di energia deve, ovviamente, essere compatibile con le attività agricole per migliorare la reddittività e promuovere il recupero dei terreni per usi produttivi.


Sono previsti due distinti contingenti di potenza:


  • uno da 300 MW, destinato solo al comparto agricolo per impianti fino a 1MW;
  • uno da 740 MW, aperto alle associazioni temporanee di imprese, composte da almeno un soggetto del comparto agricolo, per impianti di qualsiasi potenza.

I requisiti degli impianti agrivoltaici


La definizione degli impianti incentivati prevede che si tratti, tra le altre cose, di “soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale”. Questa continuità sarà verificata con le modalità stabilite dalle linee guida Crea-Gse.

La superficie minima destinata all’attività agricola dev’essere almeno il 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico.

L’altezza minima dei moduli dal suolo è fissata dal dm a 1,3 metri nel caso di attività zootecnica e impianti agrivoltaici con moduli in posizione verticale fissa, oppure a 2,1 metri nel caso di attività colturale.

La produzione elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico deve essere almeno al 60% della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento.


Domande di partecipazione


Le domande di partecipazione al bando, per ottenere l’accesso agli incentivi, dovranno essere inviate al GSE (soggetto gestore per l’attuazione della misura), esclusivamente attraverso il loro sito web e gli incentivi non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno destinati ai medesimi progetti.

Vuoi avere maggiori informazioni? Non esitare a contattarci!

Torna in alto