Fotovoltaico: Energia a costo zero. E ciò che non si usa si vende !

Fotovoltaico: Energia a costo zero.
E ciò che non si usa si vende

Fotovoltaico: Energia a costo zero. E ciò che non si usa si vende! … anche se a poco!
Infatti Il prezzo di vendita dell’energia non autoconsumata è oggi assai più basso di quello di acquisto: si acquista il KWh a 0,21 – 0,30 euro a seconda dei contratti e delle condizioni di consumo e si ottiene dal Gestore un rimborso a posteriori per lo scambio sul posto ad un valore al KWh la cui quotazione varia di giorno in giorno ma che non va oltre al 50-70% del prezzo di acquisto. In pratica – va detto chiaramente – ogni KWh prodotto dall’impianto fotovoltaico e immesso in rete è un KWh “svenduto” rispetto ad un KWh autoconsumato.
A parità di costo iniziale il massimo beneficio economico che possiamo trarre dal nostro impianto si ottiene massimizzando l’autoconsumo. Con il termine autoconsumo, ricordiamo, si intende l’uso diretto (senza scambio) dell’energia elettrica prodotta dall’impianto. L’energia prodotta, come detto precedentemente, al netto del costo iniziale di impianto costa (quasi) zero. Aumentare l’autoconsumo quindi, riducendo la necessità di prelievo dalla rete dell’energia, fa abbassare sensibilmente la bolletta.

 
Il modo migliore per aumentare l’autoconsumo è quello di adottare un sistema di accumulo, cioè una serie di batterie opportunamente dimensionate per l’impianto. La capienza della batteria da usare dipende dalle abitudini di consumo e dalle eventuali esigenze specifiche dell’utente. In genere si usano batterie con una capacità (in Ah) uguale alla potenza (in KW) dell’inverter.

L’uso di batterie permette anche un approccio più “rilassato” nella gestione dei propri “carichi”: infatti la batteria può assorbire (entro certi limiti) i picchi di consumo evitando i distacchi del contatore per supero soglia; allo stesso modo grazie all’accumulo è possibile passare a un contratto di potenza inferiore, con i conseguenti risparmi sulla componente fissa della bolletta. Infine, il sistema di batterie permette una maggior autonomia dal gestore, cosa non disprezzabile per i consumatori italiani: in caso di blackout, si continua ad avere, per un certo periodo, la corrente elettrica.
In ogni caso, nonostante la possibilità e la convenienza di autoconsumare il più possibile l’energia prodotta, rimane sempre una quota parte di energia che non viene utilizzata e che non viene certo buttata.

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